È da poco stata approvata la nuova legge sulle guide turistiche e sono stati consultati i sindacati professionali, ma non i cittadini. In questo scritto trasmettiamo il nostro punto di vista:
L'Italia è il Paese numero 1 in quanto a meta culturale e storica nel mondo. I turisti visitano altri Paesi per altre ragioni, ma il nostro lo scelgono per il suo prezioso patrimonio storico e culturale.
Siamo il Paese con il minor numero di guide ufficiali in rapporto al numero di visitatori, eppure per le nostre caratteristiche dovremmo essere quello con la scelta piú ampia. Ciò è dovuto al fatto che i governi precedenti hanno permesso che la maggior parte delle regioni non abilitasse nuove guide turistiche da più di 8 anni, sotto la pressione dei sindacati professionali e dei loro interessi.
Ciò comporta diverse conseguenze:
- Guide non professionali in situazioni irregolari, che, vedendo una grande opportunità di business, scelgono di rischiare di essere multate e praticano una professione per la quale non sono autorizzate. Ciò non beneficia né i cittadini né i turisti, ma soltanto le persone che non hanno paura delle conseguenze.
- Cittadini laureati in turismo, arte e storia che sono disoccupati e non possono accedere a queste opportunità professionali a causa della grande complessità del processo di abilitazione.
- Difficoltà per le aziende italiane nell’assunzione di guide, che pertanto accettano chiunque sia in possesso un titolo ufficiale, seppur offrendo un servizio molto scadente ai clienti e ai cittadini.
In conclusione, la ridotta disponibilità di guide autorizzate si traduce in:
- un costo piú elevato dell’accesso alla cultura,
- esperienze negative per molti visitatori, dovute all’erogazione di un servizio scadente
- pregiudizio verso il nostro marchio Italia.
Per tutti questi motivi, chiediamo:
- Che si autorizzino i cittadini italiani con studi in scienze umane, arte e storia, a diventare guide turistiche ufficiali.
- Che si facilitino le imprese italiane nell’assunzione di guide ufficiali straniere senza la necessità di un periodo di adeguamento, affinché queste possano offrire servizi in altre lingue come il tedesco, il russo, o l'olandese, data l’alta difficoltà di reperire guide italiane con quelle lingue, con la conseguente perdita di opportunità commerciali.
- Che non si proibiscano esperienze culturali economiche come i "free tours". In questa modalità il cliente decide l’importo da pagare alla fine del tour, garantendo così alla guida un chiaro incentivo ad offrire un’esperienza di qualità, e democratizzando l'accesso alla cultura da parte di persone di qualsiasi livello economico.
Riteniamo quindi che i free tours contribuiscano alla crescita del turismo nel nostro Paese, della sua economia, e alla creazione di posti di lavoro, nonché a diffondere la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura in tutto il mondo con la qualità che il marchio Italia merita.
Chiediamo alle autorità che la nostra voce venga ascoltata, e a tal fine sottoscriviamo questa petizione:
*Informativa Privacy: Firmando questa petizione accetto che i miei dati siano trattati unicamente allo scopo di presentare la petizione sopra descritta alle autorità competenti. Puoi revocare il consenso in qualsiasi momento ed esercitare i tuoi diritti di accesso, rettifica, cancellazione, limitazione, opposizione e portabilità tramite l'indirizzo email [email protected]
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